Sport di squadra e individuali: gioco o disciplina?

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Negli sport di squadra ogni atleta è parte di un team, il cui obiettivo è unico e indiscutibile e in cui ogni membro deve ragionare in favore dei compagni.
Se invece si tratta di sport individuali, l’atleta agisce da solo, e anche se spesso molte discipline individuali prevedono competizioni a squadra, ognuno si ritrova ad essere indipendente dagli altri, nell’esecuzione dello sport come nel risultato.
Per alcuni studi di Psicologia, uno sport individuale implica l’assunzione della totale responsabilità del proprio risultato, anche se questo poi questo fa parte di una squadra.
Gli sport individuali, poi, si dividono in:
– fianco a fianco, ovvero dove la prestazione di un concorrente è contemporanea a quella degli altri, come il ciclismo e la corsa (paralleli), o nel caso in cui ogni atleta esegua la sua performance dopo gli altri come per la ginnastica artistica;
– faccia a faccia, quando gli avversari non interagiscono direttamente ma tramite un mezzo o un’arma come per la scherma o il tennis (mediati), o di contatto fisico come per il pugilato.
Se poi le squadre, per definizione, tendono a valorizzare la dimensione dello sport, per quelli individuali, invece, è la disciplina ad essere protagonista, laddove non si ridefiniscono schemi di gioco o azioni collettive ma piuttosto si incrementa la precisione e schemi predefiniti.
L’importante, insomma, è seguire la propria attitudine!

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