Una scienza che trova le sue radici nell’antichità: ecco la storia e le origini della Medicina dello Sport
La storia della Medicina dello Sport inizia molto lontano nel tempo.
Nell’antica Grecia i medici ponevano in primissimo piano i precetti di ordine igienico, soprattutto la ginnastica e i massaggi; in Ippocrate troviamo le prime tracce della mai sopita disputa tra sostenitori e detrattori dell’attività fisica. Uguale diffusione ebbe nella Roma antica l’interesse per gli aspetti medici della ginnastica; merita di essere ricordata l’opera di Galeno, cui si deve, fra l’altro, la prima descrizione delle malattie professionali degli atleti. Continua la lettura di Medicina dello Sport: la storia→
Il sollevamento pesi (o pesistica) è uno sport nel quale gli atleti tentano di sollevare grossi carichi disposti equamente a destra e sinistra su una barra d’acciaio detta bilanciere dal peso di 20 kg per le competizioni maschili e 15 per quelle femminili. Continua la lettura di Sollevamento Pesi: quanto ne sai di questo sport?→
Una delle più importanti risorse per quanto concerne l’educazione e la sfera ludica per le persone affette da sindrome di Down è senza dubbio lo sport: benefici fisici e opportunità di relazionarsi con gli altri, mettendosi in gioco in squadra o individualmente, testando le proprie capacità e cercando di superare i propri limiti.
Insomma, lo sport è capace di abbattere le barriere e aiutare proprio tutti, anche se, in Italia, non tutte le strutture sportive sono attrezzate sufficientemente in termini di spazi e personale per supportare l’iscrizione di bambini e ragazzi con sindrome di Down.
Fondamentale, in ogni caso, sarà effettuare sull’atleta i controlli medici d’obbligo, per valutare la sua salute e capire se e come potrà praticare un particolare sport, che darà sicuramente benefici all’atleta e alla sua famiglia.
Un esempio di atleta pluridecorata? La campionessa di atletica Nicole Orlando: 5 medaglie ai campionati mondiali di atletica leggera per ragazzi con sindrome di Down, oro nei 100 metri, nel triathlon, nella staffetta 4 x 100 e nel salto in lungo, e argento nei 200 metri.